Cambio d'uso..e andiamo a lavare i panni a Taranto Vecchia..


"Prendiamo un caffè" è quasi sempre il preludio a grandi avventure.

"Salite a prendere un caffè", così nasce l'amicizia tra Angela e i ragazzi di Bollenti Spiriti. Un caffè semplicissimo che ha dato vita a un'amicizia sincera e a un progetto importante che può rappresentare il seme di riscatto per Taranto Vecchia.



Aaaaaaaaaaaaaaaaaaah meravigliosa Taranto Vecchia .. che hai fatto di cosi grave da essere maltrattata in questo modo da noi tarantini e dai nostri amministratori.


L'altro giorno sono andata al Cantiere Maggese, questo splendido laboratorio di progetti di valorizzazione della parte vecchia della Città dei Due Mari. E' tutto un fermento, tanti giovani che hanno voglia di fare e dare. Tra loro ci sono anche   trenta ragazzi della scuola di Bollenti Spiriti , provenienti da ogni parte della Puglia, che per due mesi si fermano a Taranto per questo progetto sperimentale che può diventare davvero qualcosa di importante per il territorio .




Cambio d'uso , così come è stato chiamato, può rappresentare il riscatto dei "tarantovecchiani", di quegli uomini e di quelle donne che hanno la "colpa" di vivere a Taranto Vecchia. E che colpa, vivere nell'isola, in questo straordinario lembo della città ricco di storia, cultura, vicoli, chiesette, gente comune.
 























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Sono le donne il motore di Cambio d'uso. Angela, Enza, Carmen.  Nomi comuni di donne dietro cui si nascondono persone e personalità, donne con la D maiuscola. Sono quelle donne che hanno voglia di dare, impegnarsi, lavorare, tirare fuori il lato migliore di Taranto Vecchia. Sono stati i ragazzi di Bollenti Spiriti, attraverso un percorso di indagine che ha dato i giusti input, a coinvolgere queste donne in un progetto di lavanderia popolare e sono loro a offrire uno spiraglio di speranza a una Città Vecchia bistrattata, a tentare di cancellare quel maledetto marchio di ghettizzazione in cui la parte più bella di Taranto si è assopita da anni.


L'idea della lavanderia è nata casualmente cominciando a vivere negli hotel di Taranto in questi due mesi di progettazione. Cosa manca? La lavanderia, ed ecco che i ragazzi cominciano a passeggiare tra i vicoli della Città Vecchia e a conoscere quegli uomini e quelle donne che la popolano. Tra un caffè e un altro nasce l'idea che piace ad Angela, alle sue due figlie, e poi a Carmen, ad Enza. Non c'è un luogo fisico che possa chiamarsi  Lavanderia popolare. I capi da lavare vengono portati direttamente nelle case delle “improvvisate-lavandaie”. L'obiettivo dei ragazzi di Bollenti Spiriti, però, è quello di costruire su questo percorso sperimentale una vera e propria realtà che sia continuativa e generi reddito.


Le relazioni umane sono essenziali per realizzare progetti seri”, dicono Annarita Del Vecchio e Donato Macario, due dei giovani della scuola. Sono convinti, ed è per questo motivo che le loro proposte sono state subito accettate dai “tarantovecchiani”, che solo un rapporto vero, sincero, autentico può dare vita a progetti più grandi come potrebbe diventare quello della lavanderia popolare. Nessuna delle persone incontrate si è dimostrata ostile, ma c'è voluto comunque un lavoro certosino per far capire che questo è uno dei tanti modi per riprendere in mano Taranto Vecchia, consentendole di riappropriarsi della sua identità.

Annarita e Donato, con i quali ho parlato qualche giorno fa, sono entusiasti della loro esperienza andata oltre le loro aspettative. Annarita ha una folta chioma riccia, è energica, simpatica, viva, parla parla parla di questo progetto e spera che non rimanga solo questo. Donato, detto Donatello, è pacato, ma forte perchè quando parla di Cambio d'uso e Città Vecchia si percepisce l'amore reale per il progetto che questi ragazzi stanno portando avanti.
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La lavanderia potrebbe spianare la strada alla creazione di altri servizi necessari. Taranto Vecchia è in fermento e a rimanere affascinati dal lavoro dei ragazzi, sono stati anche il fruttivendolo, il salumiere, i pescatori.


Uno di questi, Aldo, ha voluto “prestare” le sue mani per realizzare con le reti da pesca i cestini che trasportino la roba sporca da un luogo all'altro.

































I giovani di Bollenti Spiriti, supportati sul territorio da ragazzi del luogo impegnati nel recupero di Taranto Vecchia, come Ileana, Roberta, Carla, e  ne sono rimasti incantati tanto da ritenere più che positiva questa esperienza.




Nei giorni scorsi, sono state le stesse donne della città a chiedere l'organizzazione di una cena sociale in cui tutti hanno fatto tutto.



Lavanderia-cucina-turismo, queste tre parole potrebbero diventare insieme una realtà concreta. Taranto Vecchia c'è e non è un ghetto.

"Il Ponte Girevole - osserva amaramente Annarita - sembra che divida piuttosto che unire la città".



Non ve lo nascondo. Avrei tanto voluto conoscere, chiacchierare, stringere la mano alle donne impegnate in Cambio d'uso, ma per ora preferiscono rimanere nell'ombra e lavorare.

La loro presenza, però, è molto più forte di qualsiasi altra in grado di fare solo tanto inutile rumore.

















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